Ciao Pa


vita

Ciao Pa,

ti ricordi quella canzone di Vasco Rossi che diceva “oggi voglio stare spento” ed oggi vorrei fare proprio questo.

Da quando ho acceso la radio stamani mattina e invece di Virgin radio ho sentito radio Maria ho capito che era giornatuccia.

Oggi quel nodo alla gola che mi attanaglia da mesi è più forte, non so il perchè, forse l’ennesimo problema, l’ennesima matassa da sbrigliare, l’ennesima situazione in cui tu e solo tu avresti saputo aiutarmi , indicarmi indirizzarmi. Come ogni volta sarei venuta alla tua scrivania mi sarei seduta davanti a te e avrei cominciato ad esporti il problema, ne avremmo parlato, trovato ogni cavillo e riflettendo lo avremmo risolto, di fronte ad ogni mia dimostranza tu avresti preso il codice civile avresti inforcato gli occhiali e avresti detto “ art 1120 … “ io molto probabilmente avrei alzato un ciglio e avrei detto “mah” e tu mi avresti detto “ ma ma… c’è poco da dire ma il codice è il codice “ e poi ti saresti girato verso il tuo pc e mi avresti detto “ via su vai che ho da fare i bonifici con l’home banking che poi mi scade sta’ benedetto password” tutto ovviamente un po’ più colorito di così, ed io sarei tornata alla mia scrivania.

Una volta a sedere mi sarei girata e ti avrei visto lì a sedere che imprecavi verso l’ennesimo codice che scadeva oppure l’ennesimo iban che non tornava, dopo poco avremmo trovato il pretesto per una battuta, una risata, oggi invece mi giro vedo la sedia vuota, ma non è la sedia che è vuota è tutto lo studio che è vuoto senza di te.

Tutti ci dicono di farci forza, di lavorare, di andare avanti, di pensare a quello che abbiamo, di pensare a chi sta peggio, di ringraziare per la fortuna che abbiamo avuto e del tempo che ci è stato dato, ma la verità Pa è che oggi io mi prendo il mio sacrosanto diritto di essere triste, di essere incazzata, di essere spenta appunto, mi prendo questo diritto Pa perchè son passati solo 27 giorni, 27 giorni in cui noi non ci siamo mai fermate, mai, approfitto della notte per piangere oppure quando sono sola in macchina, oppure quando i bimbi dormono e non mi sentono, 27 giorni in cui abbiamo raccontato la tua storia, 27 giorni che suonano alla porta o suona il telefono e mi chiedono ” Suo padre c’è ”  ed io vorrei rispondere “MAGARI”.

3 commenti

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3 risposte a “Ciao Pa

  1. erika di minimoda

    …Eva…che struggimento…non ho niente da dirti, non ho parole che possano servire a qualcosa…un abbraccio♡

  2. trippiadvisor

    Un abbraccio e un bacione a voi Erika

  3. vale

    piangi, piangi e disperati e urla e vomita e bestemmia anche! o impreca se proprio bestemmiare non ti Va! la tristezza la rabbia e il dolore sono gli unici modi di reagire. io piango spesso anche se sono passati 13 anni. è una mancanza che senti nell’ anima. l’unica cosa è cercare Paolo dentro di te, in te c’è un pezzo suo, nei tuoi figli c’è un pezzo suo… ti abbraccio.

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