Uno, due, tre


Fuochi-dartificio (1)

Nel posto dove vivo io, una cosa, fin da quando sono piccola, scandisce un “momento” preciso, la fine della fiera, delle giostre.

Come ogni anno la fiera quando inizia mi ricorda che il mio compleanno è vicino (comincia sempre massimo una settimana prima) ed immancabilmente finisce il giorno prima del rientro a scuola, insomma la domenica che ogni studente non vorrebbe mai che finisse, perché sa che nel momento in cui andrà a letto l’indomani mattina la sveglia ricomincerà implacabile a suonare all’alba.

L’ultima sera come di consueto ci sono i fuochi di artificio, credo di averli visto in ogni modo, gli ho visto mentre ero su una giostra, mentre camminavo, mentre ero con gli amici, mentre ero con il fidanzatino, gli ho visti dalla terrazza dei miei genitori, gli ho visto dal terrazzo di casa mia quando sono andata a vivere da sola, gli ho visti mentre ero incinta… gli ho visto con il mio bimbo, gli ho visti da sola, immersa nelle buio, i fuochi d’artificio mi affascinano c’è poco da fare.

Ieri sera ero a leggere quando sono partiti, i bimbi già dormivano, Harry Potter il mio gatto aveva le orecchie ritte sembravano due antenne e si è fiondato sul letto del mio bimbo grande.

Poi sono arrivati, i tre “botti” finali, quelli che quando li senti tutti si dice “SON FINITI!” quel momento segna da sempre per me la fine del periodo “vacanziero” un po’ come un semaforo che da rosso ritorna verde e ti dice “bellina da domani rimettiti in sella e riparti!”, mi sono fermata a pensare che ieri, ironia della sorte, era un mese che è venuta a mancare una persona meravigliosa, una persona giovane, una mamma, una figlia, una sorella, una donna che avrebbe avuto ancora tanto da dare, e che le persone accanto a lei avrebbero avuto ancora tanto bisogno di lei… e così mi son detta che a 37 anni suonati io ho solo 10 certezze:

  • – la prima è che davvero se ne vanno sempre le persone sbagliate
  • – la seconda è che un genitore non dovrebbe mai e poi mai vedere il figlio andarsene prima di lui… è una cosa che ti toglie il fiato e un pezzo d’anima ti vola via
  • – la terza è che quando mi abbracciano i miei due bimbi capisco che l’amore vero esiste
  • – la quarta è che l’indifferenza sotto ogni sua forma mi rattrista davvero tanto
  • – la quinta è che mi fido troppo degli altri
  • – la sesta è che non imparerò mai a non fidarmi degli altri
  • – la settima è vero che tutti sono utili e nessuno indispensabile… ma ogni volta che mi dicono questa cosa mi fa grande tristezza, perché credo ancora nell’unicità di ognuno di noi…
  • – l’ottava   è che tante persone usano i messaggi perché è un modo semplice per dire cose talvolta anche dure senza vedersi di fronte l’espressione a cui le dicono… insomma mi fa un po’ “paraculi” se mi passate il termine fine e delicato
  • – la nona è che la cosa più rischiosa coraggiosa dolorosa che ho fatto nella mia vita è anche la più bella
  • – la decima è che non capirò mai e poi mai dove buttare il tetrapak, prima della fine me lo mangio… è inutile… non ce la posso fare

Lo so non è molto, ma è già qualcosa….

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