E ti ritrovi così, una sera a piangere disperatamente in macchina. Sola col tuo dolore.
Era circa un anno fa, di questi tempi. Un venerdì sera, dopo una meravigliosa cena di cinghiale a Pescia. Tornavamo in macchina verso casa. Improvvisamente il crollo. Inizio a piangere e la smetto dopo 3 mesi. Interminabili.
Dal basso, lentamente, si insinua una consapevolezza, echeggia una frase “è chiaro che suo figlio ha un ritardo cognitivo!”. Una frase detta 2 giorni prima da un’”esperta” dottoressa neuropsichiatra di un noto ospedale toscano. Una dottoressa che tutti i giorni mi auguro che non pratichi più il su mestiere.
E così, dopo un anno di buio torno a scrivere e torno alla luce del sole perché il sole ha nuovamente illuminato le nostre vite.
Volete sapere come ci si sente quando vi dicono una cosa del genere? Tuo figlio che fino al giorno prima guardavi con uno sguardo di speranza e gioia…bé inizi a guardarlo con occhi diversi, pieni di amore ma anche pieni di angoscia.
Io quando non dormo penso a lui e mi aiuta a riaddormentarmi. Il pensiero di lui, del suo viso e del suo sguardo mi dona serenità. Una anno fa era il pensiero fisso che non mi faceva dormire.
Oggi dico GRAZIE a strutture come lo Stella Maris che tanto fanno per bambini con deficit mentali e tanto fanno per famiglie che tutti i giorni affrontano la vita con forza e coraggio e con tanto amore.
Miki sta bene, aveva solo un ritardo nel linguaggio che comprometteva la sfera della comunicazione e delle relazioni, ma tutto ok, ci stiamo lavorando!
orgoglioso di voi
Grazie! :-)