Il primo amore non si scorda mai.


Gentili signore, ormai sposate o mamme, magari donne in carriera, troppo
impegnate per avere  tempo di fermarsi solo per ricordare….
Qualche sera fa riordinando per caso un cassetto mi è capitata tra le mani una vecchia, vecchissima, decrepita, musicassetta!
Eh sì, tengo ancora i vecchi nastri e considerando la mia vita caotica
dimentico sistematicamente di trasformarli in cd (anche perchè in realtà non ho
la minima idea di come si possa fare…qualcuno ne sa qualcosa…??).

Insomma, quando ho preso quest’oggetto (qualcuno direbbe preistorico)
e ho riascoltato quelle canzoni sono tornata ragazzina…a 13 anni..l’estate del mio primo grande amore!!
(importante dire che si tratta di ben ventidue anni fa???)
In vacanza (tipico), in Sardegna (ancora più tipico)…vedo da lontano questo
figo pazzesco e le gambe mi tremano tanto da non sentirle e più. Ci avviciniamo,
ci stiamo per incrociare andando in  direzioni opposte. E sento che sto
per cadere come una pera cotta. Non ho idea di chi sia, di come si chiami, da
dove venga… so solo che sto per svenire. All’incrocio, occhiata simultanea
che mi fa aggrovigliare le budella. Con il cuore in gola e senza sapere dove mi trovi esattamente, proseguo il mio cammino arrivando a destinazione.
Poco dopo incontro il mio “luogo sicuro”, l’amica di sempre a cui ho appena la forza di chiedere: “ma chi è quel tipo con i capelli lunghi??”. Dopo circa 20
secondi dalla sua risposta, arriva LUI, mi si siede accanto, girato dall’altra parte dello stesso muretto e con molta nonchalanche (perdonate il non francesismo) mi fa “oh, ti piacciono i guns’n’roses?” …e così incominciò una delle settimane più emozionanti della mia vita!  No, la cassetta non riguarda la mitica (e vorrei vedere!) band dei guns ma molto più semplicemente Francesco Salvi (vietatissimo ridere!!! ok, scappa anche a me!). Beh, quell’estate andava
tanto, almeno in quell’angolo sperduto della Sardegna.

E poi ho aperto gli occhi. Niente di trascendentale, sono tornata nella mia
vita di oggi. Ma ho rivisto un film in pochi minuti, un po’ come dopo uno di
quei sogni vividi, che anche quando ci svegliamo fatichiamo a credere che
fosse solo un sogno.

Quando ero ragazzina ogni tanto mi chiedevo come sarebbe stato il mio futuro
marito, dove l’avrei incontrato e dove fosse in quel preciso momento.
Adesso invece mi chiedo che fine abbia fatto quel ragazzo,
se anche lui si ricorda del nostro incontro, di noi.
Forse lo ritroverei su Facebook o in altri luoghi virtuali
ma  forse in certi casi è meglio tenere caro il ricordo di quello
che è stato e  provare solo a immaginare la sua vita,
pensando che forse ascoltando quella musica anche lui proverebbe lo stesso,
il respiro che diventa più intenso, il cuore che batte più forte

e anche lui sorriderebbe silenziosamente…

Hina 75

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